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Storie di OrEs 2021 - Periferie in rete: "Vogliamo riprendere a sognare in grande" (Ostia - RM)

Storie di OrEs 2021 - Periferie in rete: "Vogliamo riprendere a sognare in grande" (Ostia - RM)

Cinque giovani che portano una rete da pescatore fino all’altare: un segno di quanto stanno cercando di realizzare gli oratori della prefettura di Ostia, sulla costa romana, per far ripartire le attività pastorali per bambini e ragazzi. «Vogliamo fare rete, mettere insieme le forze, coinvolgere chi si è allontanato durante la pandemia, sostenerci reciprocamente nelle attività» racconta Katia, responsabile di «Oratorio Daniel Dottor» della parrocchia Regina Pacis. Insieme agli animatori di altre quattro comunità di Ostia, Sant’Aurea, San Nicola di Bari, Santa Monica e Nostra Signora di Bonaria, e al Centro oratori romani (Cor) è stata avviata una riflessione su come far riprendere le iniziative che avevano subito una pausa forzata nel corso degli ultimi 18 mesi.

«Sono cresciuta in oratorio e adesso desidero che i più giovani, gli adolescenti che stiamo accogliendo nuovamente, possano sperimentare quel senso di 'casa' che mi aveva conquistato alla loro età», spiega Katia. Così è nata la proposta di una Giornata dedicata agli animatori, un appuntamento non deciso dall’alto, ma richiesto dagli stessi ragazzi. «Ci siamo messi in ascolto delle comunità – racconta Generoso, giovane diacono permanente della comunità di S. Aurea – Incontrando i responsabili dei vari oratori abbiamo cercato insieme una risposta ai bisogni che emergevano. Con nostra grande gioia, le comunità hanno sposato subito questa iniziativa, a cominciare dai sacerdoti che le guidano, e la voglia di stare insieme, di ritrovarsi, di allargare la rete della fraternità ha fatto il resto». In un afoso pomeriggio di giugno una cinquantina di animatori fra i 14 e i 30 anni si sono ritrovati nella parrocchia Regina Pacis, a due passi dal mare, per un tempo di conoscenza, di condivisione e di preghiera, ma anche di festa e di musica. Si sono ritrovati per capire a che punto siano le varie realtà oratoriane della zona, tutte diverse, ma ognuna motivata ad accogliere nuovamente le giovani generazioni, a riannodare i fili spezzati delle relazioni di chi in questa crisi si è allontanato, ad accogliere facce nuove per proporre un cammino comune, a cominciare da qualche iniziativa per l’estate 2021. «Non tutti gli oratori riusciranno a proporre l’oratorio estivo – ragiona Katia – ma chi ce la fa avrà il supporto anche pratico degli animatori delle altre comunità. Ognuno metterà a disposizione quello che sa fare per aiutare gli altri a riprendere il cammino, in attesa di un autunno che speriamo sia di ripartenza per tutti. I ragazzi vogliono essere ascoltati e solo così possiamo riportarli a vivere pienamente la comunità ecclesiale a cominciare da quella oratoriana». «L’obiettivo è quello di costruire relazioni personali – conclude Generoso – per un annuncio evangelico che non sia generico, ma calato sul giovane, sul bambino che abbiamo davanti. Le proposte non potranno essere uguali per tutti, per tutte le comunità, ma incarnate nel vissuto delle realtà che avviciniamo». Una rete fatta di sguardi e di sorrisi, in un pomeriggio di comunità che ha nuovamente riacceso la speranza per il futuro degli oratori che vogliono sognare in grande.

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