Mons. Delpini: 'Non è un oratorio se non è un cenacolo'
Il toccante intervento dell'Arcivescovo di Milano all'Assemblea FOM 2021
Questo è il tempo degli oratori aperti solo per alcune proposte. Questo è il tempo degli oratori, diciamo, senza cortile, cioè impediti di quella scioltezza lieta che non è imbrigliata da protocolli e paure di contagio. Questo è il tempo degli oratori on-line, un ritrovarsi che non è proprio un incontrarsi, ma non è neppure niente. Ad ogni modo questo è il tempo degli oratori! Propongo uno slogan: Non è un oratorio se non è un cenacolo. C’è stato un momento in cui i discepoli stavano in uno spazio chiuso per paura dei giudei. C’è stato un momento in cui i discepoli stavano in una sala al piano superiore non per paura, ma per uno scopo: essere rivestiti di potenza dall’alto (Cfr Lc 24,49) L’oratorio è il cenacolo per accogliere la potenza dall’alto Il cenacolo si raduna perché i discepoli obbediscono al comando di Gesù. Non è un oratorio se non c’è un perché: la parola di Gesù Il cenacolo si trova dove c’è la casa dell’incontro. Non è un oratorio se non c’è aria di casa e gioia di incontro. Nel cenacolo si sta con chi vive la fraternità nel nome di Gesù e in memoria di lui. Non è un oratorio se non si sta insieme, Chiesa dalle genti. Nel cenacolo si fa quello che Gesù ha comandato e insegnato: costanti nella preghiera, un cuore solo e un’anima sola. Non è un oratorio se non si spezza l’unico pane per diventare l’unico corpo del Signore, la Chiesa. Nel cenacolo si sta finché lo Spirito accende scintille. Non è un oratorio se non si apre a seminare gioia di vivere e pratica d’amore tutt’attorno, dove vive la gente. La questione delle congiunzioni è una questione seria: mettiamoci al lavoro! La questione del cenacolo è una questione seria: mettiamoci a pregare! La questione della potenza dall’alto è una questione seria: continuiamo ad avere pazienza! La questione delle scintille è una questione seria: proviamo ad accendere il mondo, adesso!